mercoledì 15 febbraio 2017

L'IMMAGINE DI UN PAESE DEFINITIVAMENTE PERDUTO: LE PALME IN PIAZZA A MILANO



Difficile trovare un'immagine migliore per spiegare quanto un Paese è LOST.

Completamente perduto.

Le palme in piazza del Duomo a Milano.
In Italia.
Cioé nel Paese che ha inventato la PIAZZA ALL'ITALIANA. La piazza famosa nel mondo e copiata, imitata in tutto il mondo. La Piazza rinascimentale circondata da edifici classici porticati con, caratteristica fondamentale, una pavimentazione minerale.

Una piazza salotto, pavimentata con pietra per permettere ai cittadini d'incontrarsi e discutere come si faceva ad Atene nell'AGORA o a Rona nel FORO.

Una piazza pavimentata, quindi ecologica.
Pertché il principio primo dell'ECOLOGIA è quello di NON confondere tra Città e Campagna.
L'Ecologia è rispettare l'EQUILIBRIO tra CITTA' e CAMPAGNA.

La Campagna è la riserva naturale che permette la vita, che alimenta la città, che garantisce ossigeno vitale.

La Città è COMPATTA, limitata, minerale, piena di strade e piazze pavimentate.

Il VERDE è fuori della città.

Così il mondo può svilupparsi in modo organico, sano.

Piantare palme e mettere orti nelle piazze significa snaturare questo principio ecologico, diluire la città, spalmarla sul territorio, favorire le colate di cemento in campagna.

Ecco, le palme in piazza sono, in Italia, l'ennesima stronzata urbanistica.

Il simbolo della confusione che ormai domina nel paese che ha generato la Piazza del Duomo di Pienza, la Piazza del Campidoglio di Roma, la Piazza Maggiore di Bologna, la Piazza San Marco di Venezia, la Piazza San Carlo di Torino, la Piazza del Plebiscito di Napoli e le migliaia di PIAZZE ALL'ITALIANA sparse nel mondo.

Meno palme in piazza, please.

Meno colate di cemento in campagna.

Più Piazze all'Italiana !


PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO, Roma


PIENZA: LA CITTA' COMPATTA in equilibrio con la CAMPAGNA

lunedì 6 febbraio 2017

COMPLETARE L'ARENA DI VERONA CON UNA COPERTURA ORGANICA E NON CON I SOLITI PATETICI TENDONI MODERNISTI FIGLI DEL FETICISMO IDEOLOGICO


Ancora una volta i risultati del concorso internazionale organizzato dal Comune di Verona per la copertura dell'Arena dimostrano il patetico livello della cultura architettonica italiana e il disastroso provincialismo degli amministratori pubblici.

L'Arena di Verona è uno dei monumenti romani più famosi al mondo, uno dei meglio conservati e ospita già una stagione di opera famosa in tutti continenti. Oggi sappiamo tutto di come era fatta l'Arena e di come erano fatte tutte le arene romane prima delle invasioni barbariche. quindi, sappiamo perfettamente completarle e ricostruirle in maniera organica. Esattamente come Viollet-le-Duv ha fatto con la Cattedrale gotica di Notre Dame a Parigi o con la Città di Carcassonne. Sappiamo come fare e abbiamo a disposizione tecniche che ci permettono di ricostruire perfettamente l'Arena dotandola di una copertura tipo VELARIUM resistente e perenne.

Perché non lo facciamo? Perché viviamo in un mondo tipicamente Orwelliamo, in cui esistono Soprintendenze che sono state fondate dal Ministro Bottai seguendo lo slogan di Gabriele D'Annunzio che impose la Ricostruzione del Campanile di San Marco a Venezia all'insegna del "DOV'ERA COM'ERA", ma oggi queste Soprintendenze sono piene di architetti che si sono formati secondo le vetero ideologie totalitarie del secolo passato e pensano che l'imperativo categorico sia affermare il Modernismo in architettura.
Cioé imporre la realizzazione di costruzioni aliene all'architettura originale, al suo linguaggio compositivo, ai suoi materiali, alle sue tecniche costruttive.

Imporre bunker nostalgici del Vallo Atlantico o astronavi aliene schiantatesi sulla Terra. Tutto tranne ricostruire organicamente. Tutto tranne completare, riparare, curare in maniera organica. Esattamente come Orwell aveva descritto la società di 1984. Con il Ministero della Verità che produceva Menzogna. Così, invece di completare l'Arena di Verona, ecco apparire patetiche copertura da supermercato di periferia. E la colpa non è solo degli architetti totalitari e delle Soprintendenze Orwelliane, ma anche del provincialismo delle amministrazioni pubbliche italiane piene di sindaci con il complesso d'inferiorità tipico delle società decadenti.

Non sanno riconoscere la ricchezza della grande tradizione classica dell'architettura italiana e riempono le nostre città di oggetti alieni al contesto che ripetono, tragicamente, l'opera dei Vandali e degli altri barbari che hanno devastato le città italiane nel V secolo dC.

martedì 31 gennaio 2017

10 AUTOSTRADE E PASSANTI DI MEZZO SENZA FUTURO: BISOGNA INFORMARE JURASSIC PARK BOLOGNA CHE IL MONDO VA AVANTI


Il mondo va avanti e il processo di trasformazione di autostrade, tangenziali e passanti di mezzo in nuovi ECO-BOULEVARDS procede.

E' un processo che è iniziato all'inizio degli anni 90 del secolo scorso con la demolizione delle autostrade urbane di San Francisco, Seattle, Portland, Boston, Milwaukee, New York e ora continua. Il Congress for the New Urbanism ha appena presentato altre 10 AUSTRADE SENZA FUTURO, https://www.cnu.org/highways-boulevards/freeways-without-futures/2017 Sono: Scajaquada Expressway, Buffalo, New York I-345, Dallas, Texas I-70, Denver, Colorado I-375, Detroit, Michigan I-980, Oakland, California Route 710, Pasadena, California Inner Loop, Rochester, New York I-280 Spur, San Francisco, California I-81, Syracuse, New York Route 29, Trenton, New Jersey

Tutti casi in cui i le comunità locali hanno deciso di eliminare le barriere fisiche che separano i quartieri e optato per uno sviluppo eco-compatibile basato sul riuso delle aree urbanizzate. Sono passati 30 anni dalla demolizione dell'Emarcadero Freeway di San Francisco, 25 anni dalla demolizione del Passante di Mezzo di Boston. Un giorno l'informazione che il mondo sta avanzando verso una rigenerazione urbana che punta a ridurre traffico, inquinamento e separazione tra quartieri arriverà anche a Bologna. Un giorno...

martedì 10 gennaio 2017

DEMOCRATICI ITALIANI CONTRO DEMOCRATICI USA: MENTRE IN AMERICA IL GOVERNO FINANZIA LA DEMOLIZIONE DI AUTOSTRADE URBANE, IN ITALIA SI AMPLIANO CON SURREALI PASSANTI DI MEZZO


Una delle differenze più eclatanti tra il mondo europeo e quello americano è senz'altro la politica del Partito Democratico riguardo alla demolizione delle autostrade e tangenziali urbane.

Mentre in America, il Segretario di Stato Anthony Fox ha lanciato -agosto 2016- il Piano "EVERY PLACE COUNTS" con la finalità di rimuovere le BARRIERE FISICHE che separano i quartieri urbani in tutto il territorio americano, nello stesso momento, di qua dell'Oceano Atlantico, il Ministro dei Trasporti del Governo Italiano, Graziano Delrio, ha approvato il piano del Comune di Bologna per ampliare i 14 km di autostrada e tangenziale che formano il cosiddetto PASSANTE DI MEZZO.
Una differenza incredibile.

Come se, nell'era di internet e dell'accesso all'informazione, il mondo politico italiano non fosse più in grado di comunicare. Ricapitoliamo i fatti. Il Partito Democratico italiano nasce ispirandosi a quello americano adottandone addirittura il nome. Prima si chiamava Partito Comunista, poi PDS, poi DS, infine la scelta è stata fatta per l'adozione del modello americano. Ora, la cosa decisamente interessante dal punto di vista storico è la contrapposizione totale tra la politica urbanistica e trasportistica del governo italiano a guida PD, Partito Democratico, e la politica urbanistica e trasportistica dell'originale: il Partito Democratico a stelle e strisce.

Da una parte dell'Atlantico il Partito Democratico avvia un piano di RINASCIMENTO URBANO per l'eliminazione delle barriere fisiche tra i quartieri separati da PASSANTI DI MEZZO, dall'altro lato dell'Atlantico, il Partito Democratico italiano, sia localmente, a Bologna, sia a livello nazionale a Roma, promuove l'ampliamento dei PASSANTI DI MEZZO.

Un vero e proprio OCEANO culturale. In America si demoliscono autostrade e tangenziali urbane, in Italia si ampliano. Così, mentre in America sono stati demoliti i Passanti di Mezzo di San Francisco - Embarcadero Freeway e Central Highway- Boston -Big Dig-, Milwaukee -Park East Freeway- Oklahoma City, Seattle, Portland, Syracuse, New York, New Orleans, etc., in Italia si avvia il progetto definitivo per l'ampliamento dell'anello della Tangenziale di Bologna. Come direbbero gli Americani...amazing

martedì 27 dicembre 2016

LO STADIO URBANO VINCE SEMPRE: LE TRIBUNE SUI TETTI DELLE CASE PER I CHICAGO CUBS CAMPIONI DELLE WORLD SERIES 2016


La vittoria nelle World Series del 2016 è un evento storico per i Chicago Cubs. L'ultimo titolo risaliva a quasi 100 anni fa. E la vittoria storica sottolinea anche la caratteristica più evidente di questa squadra: l'avere uno degli stadi urbani più famosi di America. Il Wrigley Field. infatti, è un vero e proprio STADIO DI QUARTIERE.

Inserito all'interno di un isolato urbano. Circondato da isolati misti con appartamenti e negozi. Uno stadio che si raggiunge a piedi o con i mezzi pubblici. Praticamente senza parcheggi. 41.000 posti per uno stadio che è talmente urbano da usufruire di tribune costruite sui tetti delle case adiacenti!

Per la cultura provinciale del mondo dello sport italiano, dove ancora si parla di stadi di concezione jurassica come i vecchi stadi sub-urbani sperduti nella periferia e circondati da immensi parcheggi - lo juventus stadium fra i tanti- la lezione dello stadio dei Chicago Cubs è molto importante. Permette di evitare di ripetere gli errori commessi in America negli anni 70 del secolo passato quando si costruirono gli stadi sub-urbani e di avviare anche in Italia una fase di autentico RINASCIMENTO URBANO basata sulla costruzione e sulla ristrutturazione di una nuova generazione di stadi urbani a cominciare dallo stadio Renato Dall'Ara del Bologna FC http://www.avoe.org/stadio-dall-ara.html

giovedì 1 dicembre 2016

LA VECCHIA POLITICA CHE IGNORA LA GRANDE BELLEZZA E SPRECA MILIARDI PER COSTRUIRE SCATOLONI BRUTALISTI


Una delle cose più avvilenti per un professore che insegna architettura in un'università italiana è farlo all'interno di uno dei tanti orrendi scatoloni brutalisti costruiti in Italia negli ultimi 50 anni.

E' incredibile -e un caso interessantissimo dal punto di vista storico- vedere come la grande tradizione dell'Architettura Classica italiana sia stata dimenticata e come, nello stesso tempo, l'edilizia universitaria italiana sia sprofondata a livelli mai visti di degrado. E' una delle immagini più efficaci per spiegare a un visitatore straniero il degrado economico, politico e sociale del Paese. E i politici proprio non riescono a rendersi conto di quanto sia caduto in basso il livello del'architettura italiana e, soprattutto, quello dell'edilizia universitaria.

Le università dovrebbero essere luoghi dove la bellezza viene coniugata con il compito importantissimo di formare le nuove generazioni. Il presupposto fondamentale per assicurare a un Paese la possibilità di un futuro. Invece, niente. Anzi, il contrario. Mentre i Campus universitari americani sono stati costruiti e si costruiscono ancora oggi ispirandosi all'architettura classica italiana per fornire allo studente un ambiente di alta qualità dove poter passare gli anni cruciali del suo percorso formativo, le università italiane spendono miliardi di euro, miliardi di denaro che viee dalle tasse dei cittadini, per costruire orrendi scatoloni brutalisti, oggetti completamente alieni alla tradizione architettonica italiana. Oggetti deprimenti, spesso ispirati, come tutta l'architettura BRUTALISTA, ai bunker cementizi del Vallo Atlantico nazista del secolo passato.

Neanche Matteo Renzi si è accorto del problema. Eppure aveva iniziato il suo mandato come primo ministro andando a Stanford, in California, a visitare una delle più prestigiose università americane. Un'università che sforna ogni anno Premi Nobel e...un'università costruita esattamente sul modello della città italiana, dell'università più antica d'Italia: Bologna. Con la sua piazza centrale porticata, esattamente come a Bologna la prima sede dell'Università fu realizzata nel Rinascimento su Piazza Galvani, all'interno del sistema di portici dell'Archiginnasio.

Renzi ha visitato il campus, ha parlato circondato da colonne classiche e archi rinascimentali. Ma non ha visto nulla. Non si è reso conto di nulla. Non si è accorto che l'ambiente che ha generato il boom della ricerca e dell'innovazione tecnologica della Silicon Valley, il boom economico di società come Apple e Google è nato in questo ambiente costruito sul modello della città tradizionale italiana. Renzi non se ne è accorto e, oggi, come è sempre accaduto con gli esponenti della vecchia politica, il governo spreca miliardi di euro per costruire ancora altri scatoloni brutalisti destinati a deturpare la periferia delle città italiane e a deprimere gli studenti e i docenti che in quegli scatoloni dovrebbero, invece, apprendere il culto della bellezza e la grande ricchezza dell'architettura classica italiana.
IL CAMPUS DELLA STANFORD UNIVERSITY
I NUOVI EDIFICI DELLA FACOLTA' DI INGEGNERIA DI BOLOGNA AL LAZZARETTO

mercoledì 23 novembre 2016

LA' DOVE C'ERA UN OBSOLETO PASSANTE DI MEZZO OGGI C'E' UN PARCO CON TANTA GENTE E UN BEL FIUME. UNA LEZIONE DI CIVILTA' PER BOLOGNA


Uno dei casi più eclatanti di demolizione di un Passante di Mezzo alias Tangenziale e/o Autostrada urbana, è quello di Cheonggyecheon a Seoul.

Costruito solo nel 1976, aveva subito suscitato una forte opposizione da parte dei cittadini spaventati dall'incremento dei livelli d'inquinamento. Nel 2003, il Sindaco della città aveva vinto le elezioni presentando nel suo programma la demolizione del Passante di Cheonggyecheon e la sua trasformazione in un PARCO URBANO con al centro il fiume che era stato interrato. Demoliti i 15 km del Passante di Mezzo -2 km più lungo di quello che vorrebbero ampliare a Bologna-, oggi il nuovo parco di Cheonggyecheon è un successo che ha fatto il giro del mondo dimostrando come gli errori possano essere riparati e le città cadute in una spirale negativa di degrado possano rinascere con scelte giuste e innovative.

giovedì 17 novembre 2016

SPOSTATO FUORI CITTA' O INTERRATO IN TUNNEL, IL PASSANTE DI MEZZO E' OGGI DEMOLITO IN TUTTO IL MONDO. SAREBBE BENE BOLOGNA LO CAPISSE PRIMA DI BUTTARE SOLDI IN UN PROGETTO JURASSICO


L'era in cui in America si costruivano tangenziali e autostrade dentro la città, quelle che vengono identificate con il termine di PASSANTE DI MEZZO, è tramontata da almeno 20 anni.

Si costruivano dopo la seconda guerra mondiale quando l'industria americana aveva il problema di reimpiegare tutta la manodopera che era stata mobilitata nell'industria militare per sostenere lo sforzo bellico. Oggi le tangenziali e le autostrade costruite dentro le città, i vari "passanti", vengono demoliti ovunque. Vengono demoliti perché, anzitutto, i cittadini non vogliono essere inquinati da enormi flussi di traffico esogeni, flussi di traffico che generano inquinamento e diffondono pericolose malattie respiratorie. Vengono demoliti i passanti di mezzo perché i sindaci non vogliono perdere le elezioni a causa di infrastrutture obsolete e diventate politicamente scorrette. Vengono demoliti perché sono vecchi, costruiti 60-70 anni fa e richiedono enormi lavori di manutenzione. Infine, vengono demoliti perché occupano enormi aree urbane, collocate dentro la città, e la loro rimozione permette di ricucire parti di città oggi separate brutalmente da infrastrutture su viadotti pesantemente inquinanti, non solo dal punto di vista atmosferico, ma anche visivo e spaziale.

Queste enormi aree diventano, una volta che il Passante di Mezzo è stato demolito, delle ottime opportunità per la città di trovare nuovi investimenti e accogliere nuovi abitanti che possano contribuire a sostenere il carico delle spese municipali. La città di Milwaukee ha dimostrato, con il progetto PARK EAST HIGHWAY REMOVAL come la demolizione di un'autostrada urbana possa generare un positivo ciclo di RINASCIMENTO URBANO che ha portato alla città centinaia di milioni di dollari. Recuperare la periferia, ricucire la città in maniera ecologicamente consapevole può avvenire oggi contribuendo anche alla rinascita economica della città.

E' una nuova prospettiva che si apre e sarebbe bene che la città di Bologna capisse che allargare una tangenziale urbana, costruire oggi, nel 2016, un Passante di Mezzo, non è solo un'operazione anti-storica, ma anche un'occasione perduta di sviluppo sociale, ambientale ed economico.
una veduta dei nuovi quartieri di Milwaukee costruiti, a partire dal 2003, sull'area della vecchia Park East Freeway

mercoledì 16 novembre 2016

ERA A COSTANTINOPOLI L'ARCHETIPO DI PIAZZA SAN PIETRO: DA COSTANTINO A BRAMANTE E BERNINI PASSANDO PER HAGIA SOPHIA


Il Rinascimento non è stato altro che il capitolo 3 della Storia del mondo romano che ha avuto come centro dei suoi primi 1000 anni Roma e, poi, dopo la decisione dell'imperatore Costantino di trasferire la capitale a oriente nella Nuova Roma, Costantinopoli per i successivi 1100 anni. L'archetipo della grande cupola di Bramante, Sangallo e Michelangelo a San Pietro è a Costantinopoli nella Basilica di Hagia Sophia, la Divina Sapienza, eretta da Artemio di Tralle e Isidoro di Mileto per l'Imperatore Giustiniano nel 537. L'archetipo della piazza circolare di San Pietro costruita da Bernini nel 1657 si trova nel Foro di Costantino costruito come piazza-snodo della Mese nella nuova capitale dell'Impero. E costituisce la matrice di tutte le piazze barocche circolari che culminano nella Piazza del Plebiscito a Napoli con una realizzazione quasi perfettamente fedele all'originale, 1500 anni dopo.

lunedì 14 novembre 2016

IL GUSTO CLASSICO IN ARCHITETTURA DI CLINTON E TRUMP. UNA LEZIONE PER I SINDACI ITALIANI CHE CONTINUANO A COSTRUIRE ORRENDE PERIFERIE BRUTALISTE A IMMAGINE DEL TOTALITARISMO NOVECENTESCO


Divisi su tutto durante la campagna elettorale, Donald Trump e Hillary Clinton condividono, invece, un chiaro gusto classico per l'architettura delle loro case. Quando si tratta di scegliere come vivere, il Presidente eletto e la sua sua sfidante, hanno le idee chiare. Sia la casa dei Clinton agli Hamptons sia la casa di Trump a Palm Beach sono esempi di architettura classica e tradizionale. Sono stili differenti nell'ambito della famiglia degli stili tradizionali, vernacolare North East Coast per i Clinton, classico mediterraneo per i Trump. D'altra parte, lo stile classico domina tra le case delle star e dei ricchi americani. Steven Spielberg ha scelto il Mediterranean Revival per la sua casa a Pacific Palisades, http://www.architecturaldigest.com/story/steven-spielberg-pacific-palisades-home, così come Sylvester Stallone per la sua casa a Miami, http://www.architecturaldigest.com/gallery/sylvester-stallone-miami-home-slideshow/all. Peccato che, nell'Italia che ha generato l'architettura classica di riferimento nel mondo, oggi i sindaci piuttosto provincialotti, spendano miliardi di euro per vandalizzare le loro belle città con orrende periferie stile Lavatrici di Genova, Gallaratese di Milano, Pilastro di Bologna, Corviale di Roma, Vele di Napoli, ZEN di Palermo. Un giorno, anche l'Italia si renderà conto del valore della sua immensa Tradizione Classica Mediterranea e, allora, il vero Rinascimento Urbano potrà finalmente cominciare, http://www.avoe.org/urban-renaissance.html
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