mercoledì 14 giugno 2017

IL GRATTACIELO, IL TIPO EDILIZIO PIU' STUPIDO, CONTRARIO AL DIRITTO E PERICOLOSO



Quanti altri grattacieli dovranno bruciare, consumando nei loro incendi le vite di tante persone?

Oggi succede a Londra, ma è successo a Madrid, è successo a Seul, è successo a Pechino, è successo a Dubai, succede ovunque.

http://www.repubblica.it/esteri/2017/06/14/news/londra_grattacielo_in_fiamme_decine_di_intrappolati-168046221/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1

I grattacieli sono dei manufatti tipologicamente stupidi.

Hanno una superficie ridotta di pianta e una spropositata superficie finestrata.
Completamente assurda e pericolosa.
Oltre che estremamente costoso da costruire, proprio per la sua eccessiva superficie finestrata e per la complessità dei sistemi di risalita verticale e di condizionamento.

Un divoratore di energia. Ecologicamente non sostenibile.
E responsabile del fallimento di centinaia di società immobiliari che non riescono a vendere abbastanza uffici o appartamenti per sostenere l'enorme investimento.

Ci sono stati i film a segnalare questo pericolo, tra i tanti ricordiamo L'INFERNO DI CRISTALLO.

Ci sono stati i libri. HIGHRISE di Ballard è del 1975 e descrive l'inferno che si può produrre in un grattacielo se, semplicemente, manca la corrente elettrica.
La gente impazzisce.
Non sa come muoversi, gli ascensori sono bloccati, le scale sono troppe per chi abita ai piani alti.
La gente impazzisce e inizia a fare follie: uccide, mangia il proprio cane.

Non solo sono edifici tipologicamente stupidi, perché costano troppo in relazione alla superficie costruita, ma i grattacieli sono anche NEMICI DEL DIRITTO.
Sono edifici vecchi di 2 secoli.
Vennero introdotti in America nella seconda metà dll'Ottocento e, subito, gli Americani capirono che ci sono solo 2 modi per regolamentare la costruzione dei grattacieli:

- o tutti i cittadini possono costruire grattacieli

- oppure nessun cittadino può costruire grattacieli

Così la capitale degli Stati Uniti, Washington DC, è una città senza grattacieli. Come anche quasi tutte le città capitali di Stato: Madison del Wisconsin, Harrisburg della Pennsylvania, Annapolis del Maryland, Olympia dello Stato di Washington, etc.

Una città in cui ci sono pochi grattacieli è una città che mostra, attraverso la CORRUZIONE del proprio skyline, la profonda CORRUZIONE della società.

Perché solo pochi grattacieli?

Perché solo pochi cittadini possono costruire edifici così alti?

Perché non tutti i cittadini possono costruirli?

Ecco, di fronte al disastro di Londra, sarebbe bene che gli amministratori delle città del Vecchio Continente si fermassero a riflettere.
I Grattacieli non sono solo edifici tipologicamente stupidi, spesso orrendi architettonicamente, nemici del DIRITTO.
Sono anche edifici estremamente pericolosi.

STOP.

E' tempo di smettere di costruirli



domenica 2 aprile 2017

ANCHE MIAMI DEMOLISCE IL SUO OBSOLETO PASSANTE DI MEZZO. RIMANE SOLO JURASSIC PARK BOLOGNA A COMBATTERE CONTRO IL MONDO E CONTRO L'INTELLIGENZA



L'annuncio è stato dato venerdì 31 marzo dal Bureau of Transportation.

Anche il Comune di Miami ha deciso di demolire il suo vecchio e obsoleto PASSANTE DI MEZZO, la Interstate I-95 che taglia interamente da Nord a Sud l'intera area urbana della città.

Dopo San Francisco con la demolizione dell'Embarcadero Freeway e della Central Freeway, Boston con la demolizione del Passante della Intestate I-93, Milwaukee con la demolizione della Park east Freeway, e, poi, Oklahoma City, New York, Syracuse, Seattle, Portland, Austin, Dallas, etc. ora anche Miami sceglie di trasformare i vecchi viadotti autostradali in un sistema di boulevards, parchi e quartieri urbani.

Un passo importante verso il Rinascimento Urbano della città definito nell'Agenda 21.

Un passo che tante città nel mondo stanno compiendo.

L'ultima città rimasta a combattere nella giungla una guerra definitivamente perduta rimane, ahinoi, Bologna.



I NUOVI QUARTIERI URBANI ATTORNO AL SISTEMA DI PARCHI E BOULEVARDS CHE SOSTITUISCE IL PASSANTE DI MEZZO DELL'I-95 A MIAMI

lunedì 6 marzo 2017

LA CAPITALE DE LA RENAISSANCE URBAINE: NICE


VELO BLEU SULLA PROMENADE DES ANGLAIS

Poche città sono riuscite a realizzare quello che Nizza ha fatto negli ultimi 10-15 anni.
Un caso formidabile di Rinascimento Urbano che merita di essere studiato e imitato da tutte le città europee.

Il merito va anzitutto al suo dinamico sindaco Christian Estrosi e al deputato Eric Ciotti che si sono battuti per un'operazione di radicale miglioramento del sistema dei trasporti e dell'ambiente urbano.
Il risultato è semplicemente un successo assoluto.

La prima operazione è stata quella che ha visto la realizzazione della linea tramviaria.


Alla Linea 1 che collega il Vieux Nice, Place Massena con i quartieri a Nord, si è aggiunta la linea 2 Est-Ouest che collega, in parte in sotterranea, in parte a cielo aperto, il Vieux Port con l'Aeroport Nice Cote d'Azur.



E, mentre i lavori della Linea 2 si stanno concludendo, è partita anche la Linea 3 destinata a collegare l'Aeroport Nice Cote d'Azur con l'area del nuovo stadio Allianz Riviera.

Si tratta di una serie impressionante di opere pubbliche che permettono di accedere comodamente alle aree più importanti della città, collegano porto e aeroporto, il centro storico con i quartieri degli ampliamenti otto e novecenteschi.

Inoltre, l'operazione di potenziamento del sistema della mobilità si è arricchita della rete di biciclette pubbliche -il sistema VELO BLEU- che permette di spostarsi attraverso la città utilizzando le biciclette comodamente disponibili in più di 400 stazioni sparse su tutto il territorio comunale, e della rete di auto condivise - il sistema Auto Bleue.

Tutto ciò si è accompagnato alla più spettacolare delle operazioni di Renaissance Urbaine: la demolizione del parcheggio multipiano e della gare Routière che costituivano una separazione brutalista tra il Vieux Nice e la serie di quartieri urbani attorno a Place Massena.

IL PARKING PAILLON PRIMA DELLA DEMOLIZIONE

LA DEMOLIZIONE DEL PARKING E DELLA GARE ROUTIERE

Questa spettacolare demolizione, compiuta in pochi mesi, ha permesso la realizzazione a tempo di record della nuova Promenade des Arts, la passeggiata verde che collega la Promenade des Anglais alla Place Garibaldi e consente il collegamento visivo e pedonale tra il centro storico e i nuovi quartieri. Tra l'agosto del 2012 e il settembre 2013 questa radicale trasformazione è stata compiuta mantenendo il programma e i tempi previsti.



I posti auto prima collocati nel parcheggio brutalista multipiano, triste erede del periodo ideologico dell'architettura del XX secolo, sono oggi collocati in una serie di parcheggi interrati che consentono un'ottima accessibilità al Centro Storico, offrendo al cittadino la possibilità di scegliere il mezzo migliore per i suoi spostamenti.
Se il parcheggio di Cours Saleya permette di parcheggiare proprio sotto la piazza dei ristoranti e delle terrazze del Marché aux Fleurs, l'Opérà è stata servita da un nuovo parking di 6 piani interrati realizzato proprio sulla Promenade des Anglais:


Il risultato è una città viva e ricca di spazi pubblici accoglienti come raramente accade in Europa.


Come è stato possibile tutto ciò?
Senz'altro il segreto è una politica urbanistica orientata ai principi della Città Compatta che ha insediato i 365.000 abitanti su meno di 5.000 ettari di superficie urbanizzata. Per renderci conto di cosa significhi, basti pensare che la stessa popolazione è insediata a Bologna su ben 9.000 ettari.
Una minore superficie urbanizzata significa una rete minore di strade e di reti tecnologiche.
E questo garantisce un risparmio di gestione che il Comune può utilizzare per il miglioramento dei servizi urbani.

Meglio visitare Nizza e, soprattutto, cercare d'imitarla.





mercoledì 15 febbraio 2017

L'IMMAGINE DI UN PAESE DEFINITIVAMENTE PERDUTO: LE PALME IN PIAZZA A MILANO



Difficile trovare un'immagine migliore per spiegare quanto un Paese è LOST.

Completamente perduto.

Le palme in piazza del Duomo a Milano.
In Italia.
Cioé nel Paese che ha inventato la PIAZZA ALL'ITALIANA. La piazza famosa nel mondo e copiata, imitata in tutto il mondo. La Piazza rinascimentale circondata da edifici classici porticati con, caratteristica fondamentale, una pavimentazione minerale.

Una piazza salotto, pavimentata con pietra per permettere ai cittadini d'incontrarsi e discutere come si faceva ad Atene nell'AGORA o a Rona nel FORO.

Una piazza pavimentata, quindi ecologica.
Pertché il principio primo dell'ECOLOGIA è quello di NON confondere tra Città e Campagna.
L'Ecologia è rispettare l'EQUILIBRIO tra CITTA' e CAMPAGNA.

La Campagna è la riserva naturale che permette la vita, che alimenta la città, che garantisce ossigeno vitale.

La Città è COMPATTA, limitata, minerale, piena di strade e piazze pavimentate.

Il VERDE è fuori della città.

Così il mondo può svilupparsi in modo organico, sano.

Piantare palme e mettere orti nelle piazze significa snaturare questo principio ecologico, diluire la città, spalmarla sul territorio, favorire le colate di cemento in campagna.

Ecco, le palme in piazza sono, in Italia, l'ennesima stronzata urbanistica.

Il simbolo della confusione che ormai domina nel paese che ha generato la Piazza del Duomo di Pienza, la Piazza del Campidoglio di Roma, la Piazza Maggiore di Bologna, la Piazza San Marco di Venezia, la Piazza San Carlo di Torino, la Piazza del Plebiscito di Napoli e le migliaia di PIAZZE ALL'ITALIANA sparse nel mondo.

Meno palme in piazza, please.

Meno colate di cemento in campagna.

Più Piazze all'Italiana !


PIAZZA DEL CAMPIDOGLIO, Roma


PIENZA: LA CITTA' COMPATTA in equilibrio con la CAMPAGNA

lunedì 6 febbraio 2017

COMPLETARE L'ARENA DI VERONA CON UNA COPERTURA ORGANICA E NON CON I SOLITI PATETICI TENDONI MODERNISTI FIGLI DEL FETICISMO IDEOLOGICO


Ancora una volta i risultati del concorso internazionale organizzato dal Comune di Verona per la copertura dell'Arena dimostrano il patetico livello della cultura architettonica italiana e il disastroso provincialismo degli amministratori pubblici.

L'Arena di Verona è uno dei monumenti romani più famosi al mondo, uno dei meglio conservati e ospita già una stagione di opera famosa in tutti continenti. Oggi sappiamo tutto di come era fatta l'Arena e di come erano fatte tutte le arene romane prima delle invasioni barbariche. quindi, sappiamo perfettamente completarle e ricostruirle in maniera organica. Esattamente come Viollet-le-Duv ha fatto con la Cattedrale gotica di Notre Dame a Parigi o con la Città di Carcassonne. Sappiamo come fare e abbiamo a disposizione tecniche che ci permettono di ricostruire perfettamente l'Arena dotandola di una copertura tipo VELARIUM resistente e perenne.

Perché non lo facciamo? Perché viviamo in un mondo tipicamente Orwelliamo, in cui esistono Soprintendenze che sono state fondate dal Ministro Bottai seguendo lo slogan di Gabriele D'Annunzio che impose la Ricostruzione del Campanile di San Marco a Venezia all'insegna del "DOV'ERA COM'ERA", ma oggi queste Soprintendenze sono piene di architetti che si sono formati secondo le vetero ideologie totalitarie del secolo passato e pensano che l'imperativo categorico sia affermare il Modernismo in architettura.
Cioé imporre la realizzazione di costruzioni aliene all'architettura originale, al suo linguaggio compositivo, ai suoi materiali, alle sue tecniche costruttive.

Imporre bunker nostalgici del Vallo Atlantico o astronavi aliene schiantatesi sulla Terra. Tutto tranne ricostruire organicamente. Tutto tranne completare, riparare, curare in maniera organica. Esattamente come Orwell aveva descritto la società di 1984. Con il Ministero della Verità che produceva Menzogna. Così, invece di completare l'Arena di Verona, ecco apparire patetiche copertura da supermercato di periferia. E la colpa non è solo degli architetti totalitari e delle Soprintendenze Orwelliane, ma anche del provincialismo delle amministrazioni pubbliche italiane piene di sindaci con il complesso d'inferiorità tipico delle società decadenti.

Non sanno riconoscere la ricchezza della grande tradizione classica dell'architettura italiana e riempono le nostre città di oggetti alieni al contesto che ripetono, tragicamente, l'opera dei Vandali e degli altri barbari che hanno devastato le città italiane nel V secolo dC.

martedì 31 gennaio 2017

10 AUTOSTRADE E PASSANTI DI MEZZO SENZA FUTURO: BISOGNA INFORMARE JURASSIC PARK BOLOGNA CHE IL MONDO VA AVANTI


Il mondo va avanti e il processo di trasformazione di autostrade, tangenziali e passanti di mezzo in nuovi ECO-BOULEVARDS procede.

E' un processo che è iniziato all'inizio degli anni 90 del secolo scorso con la demolizione delle autostrade urbane di San Francisco, Seattle, Portland, Boston, Milwaukee, New York e ora continua. Il Congress for the New Urbanism ha appena presentato altre 10 AUSTRADE SENZA FUTURO, https://www.cnu.org/highways-boulevards/freeways-without-futures/2017 Sono: Scajaquada Expressway, Buffalo, New York I-345, Dallas, Texas I-70, Denver, Colorado I-375, Detroit, Michigan I-980, Oakland, California Route 710, Pasadena, California Inner Loop, Rochester, New York I-280 Spur, San Francisco, California I-81, Syracuse, New York Route 29, Trenton, New Jersey

Tutti casi in cui i le comunità locali hanno deciso di eliminare le barriere fisiche che separano i quartieri e optato per uno sviluppo eco-compatibile basato sul riuso delle aree urbanizzate. Sono passati 30 anni dalla demolizione dell'Emarcadero Freeway di San Francisco, 25 anni dalla demolizione del Passante di Mezzo di Boston. Un giorno l'informazione che il mondo sta avanzando verso una rigenerazione urbana che punta a ridurre traffico, inquinamento e separazione tra quartieri arriverà anche a Bologna. Un giorno...

martedì 10 gennaio 2017

DEMOCRATICI ITALIANI CONTRO DEMOCRATICI USA: MENTRE IN AMERICA IL GOVERNO FINANZIA LA DEMOLIZIONE DI AUTOSTRADE URBANE, IN ITALIA SI AMPLIANO CON SURREALI PASSANTI DI MEZZO


Una delle differenze più eclatanti tra il mondo europeo e quello americano è senz'altro la politica del Partito Democratico riguardo alla demolizione delle autostrade e tangenziali urbane.

Mentre in America, il Segretario di Stato Anthony Fox ha lanciato -agosto 2016- il Piano "EVERY PLACE COUNTS" con la finalità di rimuovere le BARRIERE FISICHE che separano i quartieri urbani in tutto il territorio americano, nello stesso momento, di qua dell'Oceano Atlantico, il Ministro dei Trasporti del Governo Italiano, Graziano Delrio, ha approvato il piano del Comune di Bologna per ampliare i 14 km di autostrada e tangenziale che formano il cosiddetto PASSANTE DI MEZZO.
Una differenza incredibile.

Come se, nell'era di internet e dell'accesso all'informazione, il mondo politico italiano non fosse più in grado di comunicare. Ricapitoliamo i fatti. Il Partito Democratico italiano nasce ispirandosi a quello americano adottandone addirittura il nome. Prima si chiamava Partito Comunista, poi PDS, poi DS, infine la scelta è stata fatta per l'adozione del modello americano. Ora, la cosa decisamente interessante dal punto di vista storico è la contrapposizione totale tra la politica urbanistica e trasportistica del governo italiano a guida PD, Partito Democratico, e la politica urbanistica e trasportistica dell'originale: il Partito Democratico a stelle e strisce.

Da una parte dell'Atlantico il Partito Democratico avvia un piano di RINASCIMENTO URBANO per l'eliminazione delle barriere fisiche tra i quartieri separati da PASSANTI DI MEZZO, dall'altro lato dell'Atlantico, il Partito Democratico italiano, sia localmente, a Bologna, sia a livello nazionale a Roma, promuove l'ampliamento dei PASSANTI DI MEZZO.

Un vero e proprio OCEANO culturale. In America si demoliscono autostrade e tangenziali urbane, in Italia si ampliano. Così, mentre in America sono stati demoliti i Passanti di Mezzo di San Francisco - Embarcadero Freeway e Central Highway- Boston -Big Dig-, Milwaukee -Park East Freeway- Oklahoma City, Seattle, Portland, Syracuse, New York, New Orleans, etc., in Italia si avvia il progetto definitivo per l'ampliamento dell'anello della Tangenziale di Bologna. Come direbbero gli Americani...amazing

martedì 27 dicembre 2016

LO STADIO URBANO VINCE SEMPRE: LE TRIBUNE SUI TETTI DELLE CASE PER I CHICAGO CUBS CAMPIONI DELLE WORLD SERIES 2016


La vittoria nelle World Series del 2016 è un evento storico per i Chicago Cubs. L'ultimo titolo risaliva a quasi 100 anni fa. E la vittoria storica sottolinea anche la caratteristica più evidente di questa squadra: l'avere uno degli stadi urbani più famosi di America. Il Wrigley Field. infatti, è un vero e proprio STADIO DI QUARTIERE.

Inserito all'interno di un isolato urbano. Circondato da isolati misti con appartamenti e negozi. Uno stadio che si raggiunge a piedi o con i mezzi pubblici. Praticamente senza parcheggi. 41.000 posti per uno stadio che è talmente urbano da usufruire di tribune costruite sui tetti delle case adiacenti!

Per la cultura provinciale del mondo dello sport italiano, dove ancora si parla di stadi di concezione jurassica come i vecchi stadi sub-urbani sperduti nella periferia e circondati da immensi parcheggi - lo juventus stadium fra i tanti- la lezione dello stadio dei Chicago Cubs è molto importante. Permette di evitare di ripetere gli errori commessi in America negli anni 70 del secolo passato quando si costruirono gli stadi sub-urbani e di avviare anche in Italia una fase di autentico RINASCIMENTO URBANO basata sulla costruzione e sulla ristrutturazione di una nuova generazione di stadi urbani a cominciare dallo stadio Renato Dall'Ara del Bologna FC http://www.avoe.org/stadio-dall-ara.html

giovedì 1 dicembre 2016

LA VECCHIA POLITICA CHE IGNORA LA GRANDE BELLEZZA E SPRECA MILIARDI PER COSTRUIRE SCATOLONI BRUTALISTI


Una delle cose più avvilenti per un professore che insegna architettura in un'università italiana è farlo all'interno di uno dei tanti orrendi scatoloni brutalisti costruiti in Italia negli ultimi 50 anni.

E' incredibile -e un caso interessantissimo dal punto di vista storico- vedere come la grande tradizione dell'Architettura Classica italiana sia stata dimenticata e come, nello stesso tempo, l'edilizia universitaria italiana sia sprofondata a livelli mai visti di degrado. E' una delle immagini più efficaci per spiegare a un visitatore straniero il degrado economico, politico e sociale del Paese. E i politici proprio non riescono a rendersi conto di quanto sia caduto in basso il livello del'architettura italiana e, soprattutto, quello dell'edilizia universitaria.

Le università dovrebbero essere luoghi dove la bellezza viene coniugata con il compito importantissimo di formare le nuove generazioni. Il presupposto fondamentale per assicurare a un Paese la possibilità di un futuro. Invece, niente. Anzi, il contrario. Mentre i Campus universitari americani sono stati costruiti e si costruiscono ancora oggi ispirandosi all'architettura classica italiana per fornire allo studente un ambiente di alta qualità dove poter passare gli anni cruciali del suo percorso formativo, le università italiane spendono miliardi di euro, miliardi di denaro che viee dalle tasse dei cittadini, per costruire orrendi scatoloni brutalisti, oggetti completamente alieni alla tradizione architettonica italiana. Oggetti deprimenti, spesso ispirati, come tutta l'architettura BRUTALISTA, ai bunker cementizi del Vallo Atlantico nazista del secolo passato.

Neanche Matteo Renzi si è accorto del problema. Eppure aveva iniziato il suo mandato come primo ministro andando a Stanford, in California, a visitare una delle più prestigiose università americane. Un'università che sforna ogni anno Premi Nobel e...un'università costruita esattamente sul modello della città italiana, dell'università più antica d'Italia: Bologna. Con la sua piazza centrale porticata, esattamente come a Bologna la prima sede dell'Università fu realizzata nel Rinascimento su Piazza Galvani, all'interno del sistema di portici dell'Archiginnasio.

Renzi ha visitato il campus, ha parlato circondato da colonne classiche e archi rinascimentali. Ma non ha visto nulla. Non si è reso conto di nulla. Non si è accorto che l'ambiente che ha generato il boom della ricerca e dell'innovazione tecnologica della Silicon Valley, il boom economico di società come Apple e Google è nato in questo ambiente costruito sul modello della città tradizionale italiana. Renzi non se ne è accorto e, oggi, come è sempre accaduto con gli esponenti della vecchia politica, il governo spreca miliardi di euro per costruire ancora altri scatoloni brutalisti destinati a deturpare la periferia delle città italiane e a deprimere gli studenti e i docenti che in quegli scatoloni dovrebbero, invece, apprendere il culto della bellezza e la grande ricchezza dell'architettura classica italiana.
IL CAMPUS DELLA STANFORD UNIVERSITY
I NUOVI EDIFICI DELLA FACOLTA' DI INGEGNERIA DI BOLOGNA AL LAZZARETTO

mercoledì 23 novembre 2016

LA' DOVE C'ERA UN OBSOLETO PASSANTE DI MEZZO OGGI C'E' UN PARCO CON TANTA GENTE E UN BEL FIUME. UNA LEZIONE DI CIVILTA' PER BOLOGNA


Uno dei casi più eclatanti di demolizione di un Passante di Mezzo alias Tangenziale e/o Autostrada urbana, è quello di Cheonggyecheon a Seoul.

Costruito solo nel 1976, aveva subito suscitato una forte opposizione da parte dei cittadini spaventati dall'incremento dei livelli d'inquinamento. Nel 2003, il Sindaco della città aveva vinto le elezioni presentando nel suo programma la demolizione del Passante di Cheonggyecheon e la sua trasformazione in un PARCO URBANO con al centro il fiume che era stato interrato. Demoliti i 15 km del Passante di Mezzo -2 km più lungo di quello che vorrebbero ampliare a Bologna-, oggi il nuovo parco di Cheonggyecheon è un successo che ha fatto il giro del mondo dimostrando come gli errori possano essere riparati e le città cadute in una spirale negativa di degrado possano rinascere con scelte giuste e innovative.
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