Una delle cose più avvilenti per un professore che insegna architettura in un'università italiana è farlo all'interno di uno dei tanti orrendi scatoloni brutalisti costruiti in Italia negli ultimi 50 anni.
E' incredibile -e un caso interessantissimo dal punto di vista storico- vedere come la grande tradizione dell'Architettura Classica italiana sia stata dimenticata e come, nello stesso tempo, l'edilizia universitaria italiana sia sprofondata a livelli mai visti di degrado. E' una delle immagini più efficaci per spiegare a un visitatore straniero il degrado economico, politico e sociale del Paese. E i politici proprio non riescono a rendersi conto di quanto sia caduto in basso il livello del'architettura italiana e, soprattutto, quello dell'edilizia universitaria.
Le università dovrebbero essere luoghi dove la bellezza viene coniugata con il compito importantissimo di formare le nuove generazioni. Il presupposto fondamentale per assicurare a un Paese la possibilità di un futuro. Invece, niente. Anzi, il contrario. Mentre i Campus universitari americani sono stati costruiti e si costruiscono ancora oggi ispirandosi all'architettura classica italiana per fornire allo studente un ambiente di alta qualità dove poter passare gli anni cruciali del suo percorso formativo, le università italiane spendono miliardi di euro, miliardi di denaro che viee dalle tasse dei cittadini, per costruire orrendi scatoloni brutalisti, oggetti completamente alieni alla tradizione architettonica italiana. Oggetti deprimenti, spesso ispirati, come tutta l'architettura BRUTALISTA, ai bunker cementizi del Vallo Atlantico nazista del secolo passato.
Neanche Matteo Renzi si è accorto del problema. Eppure aveva iniziato il suo mandato come primo ministro andando a Stanford, in California, a visitare una delle più prestigiose università americane. Un'università che sforna ogni anno Premi Nobel e...un'università costruita esattamente sul modello della città italiana, dell'università più antica d'Italia: Bologna. Con la sua piazza centrale porticata, esattamente come a Bologna la prima sede dell'Università fu realizzata nel Rinascimento su Piazza Galvani, all'interno del sistema di portici dell'Archiginnasio.
Renzi ha visitato il campus, ha parlato circondato da colonne classiche e archi rinascimentali. Ma non ha visto nulla. Non si è reso conto di nulla. Non si è accorto che l'ambiente che ha generato il boom della ricerca e dell'innovazione tecnologica della Silicon Valley, il boom economico di società come Apple e Google è nato in questo ambiente costruito sul modello della città tradizionale italiana. Renzi non se ne è accorto e, oggi, come è sempre accaduto con gli esponenti della vecchia politica, il governo spreca miliardi di euro per costruire ancora altri scatoloni brutalisti destinati a deturpare la periferia delle città italiane e a deprimere gli studenti e i docenti che in quegli scatoloni dovrebbero, invece, apprendere il culto della bellezza e la grande ricchezza dell'architettura classica italiana.
IL CAMPUS DELLA STANFORD UNIVERSITY
I NUOVI EDIFICI DELLA FACOLTA' DI INGEGNERIA DI BOLOGNA AL LAZZARETTO