mercoledì 27 settembre 2017

LA SCOMODA VERITA' SULL'UNIVERSITA' ITALIANA. BISOGNA ABOLIRE L'ANVUR E FARE INVESTIMENTI NON FALSI "CONCORSI"




Lo scandalo dei concorsi universitari che è arrivato sulle prime pagine di tutti i giornali è il segreto di Pulcinella.

Il giorno prima che i giornali uscissero, ho scritto un post su Facebook in cui mi chiedevo come fosse possibile che su 5000 concorsi per nuovi posti da Ricercatore universitario, vincesse sempre il candidato della sede.

Anni fa avevo scritto a un paio di giornalisti amici per invitarli a verificare se i 5000 posti di ricercatore sarebbero andati, come "sospettavo", tutti al candidato della sede universitaria che bandiva il concorso.

Il problema c'è ed è enorme.

Come si sceglie un professore universitario?

In Italia c'è una folle procedura, affidata a una agenzia chiamata ANVUR, che pretende di fornire "scientificità" mentre produce un meccanismo a dir poco paradossale e funzionale alle peggiori pratiche.

Nelle università americane, sia quelle pubbliche sia quelle private, la selezione del candidato docente avviene attraverso un bando in cui si richiede:

- un CV

- le 3 migliori pubblicazioni

- una dichiarazione sulla propria visione della didattica e della ricerca

- almeno 3 lettere di RACCOMANDAZIONE scritte da altri docenti

Così la Università n.1 al mondo, Harvard, ma anche Stanford, UC Berkeley, UTA Austin, UVA, UCLA, etc.
https://academicpositions.harvard.edu/postings/6296

In Italia, invece, hanno escogitato un meccanismo PERVERSO:

- per scegliere la commissione i professori ordinari devono inviare TUTTE le loro pubblicazioni, nel mio caso 200 tra cui 16 libri
CHI LE LEGGE ????????????????

CHI LE VALUTA??????????????????????

CHI vogliono prendere per i fondelli?

- poi, misteriosamente, la commissione viene scelta: DA CHI ??????????????????

CHI è che fa la valutazione dei commissari che hanno inviato via internet 100 o 200 pubblicazioni?????????????????

- poi i candidati devono inviare TUTTO quello che hanno fatto

- pubblicazioni

- ricerche

- partecipazioni a convegni

etc.

TUTTO

una follia chiaramente basata sul principio che più cose si inviano più facile è creare confusione.
E scegliere secondo liste gestite da chi gestisce, cioé "controlla" i vari raggruppamenti disciplinari.

La maggiora parte dei professori di architettura più importanti nel Novecento ha scritto 1 solo, fondamentale, libro: Camillo Sitte L'ARTE DI COSTRUIRE LE CITTA', Aldo Rossi L'ARCHITETTURA DELLA CITTA', Colin Rowe COLLAGE CITY, Robert Venturi LEARNING FROM LAS VEGAS, Jane Jacobs LIFE AND DEATH OF THE AMERICAN CITIES, etc.

Questi fondamentali pilastri della disciplina architettonica NON potrebbero mai vincere una selezione ANVUR !

E, invece, sono studiati ogni giorno nelle università di tutto il mondo.

Il bello è che, prima di questa folle ANVUR, in Italia, dopo il terremoti di TANGENTOPOLI, era stato istituito un sistema che cercava di avvicinarsi a quello americano.

- i commissari venivano SORTEGGIATI

- i candidati dovevano inviare solo le 10 migliori pubblicazioni

Ovviamente si poteva e si può fare meglio, ma, almeno il meccanismo premiava la QUALITA' e non l'arbitrio delle consorterie che "gestiscono" i SETTORI DISCIPLINARI con metodi che oggi sono su tutti i giornali.

Dato che la "scientificità" non esiste.
Non si può affermare che un professore che fa ricerche sull'Architettura Classica sia superiore o peggiore di uno che fa ricerche sull'Architettura Modernista.
Quello che si può fare è valutare la serietà del suo lavoro all'interno del campo che ha scelto:

- scelta dei 5 commissari attraverso SORTEGGIO davanti a un NOTAIO

- i candidati presentano le 5 migliori pubblicazioni, 1 CV e almeno 3 lettere di RACCOMANDAZIONE scritte da altri docenti insieme alla dichiarazione sulla loro Visione sulla didattica e sulla ricerca

La commissione sceglie una lista di idonei, poi sono le Università a scegliere chi chiamare.

L'università sceglie chi preferisce.

Se sceglie dei mediocri, degli incapaci, peggio per lei.

Non avrà fondi e gli studenti se ne andranno.
E se gli studenti se ne vanno, finiscono i soldi perché i soldi delle università derivano dal finanziamento dello Stato, circa 6,5 miliardi di euro l'anno, e dalle rette universitarie che sono tra i 1000 e i 1500 euro.

E qui si arriva alla SCOMODA VERITA'.

Lo Stato deve premiare le università che hanno studenti e professori famosi e tagliare i fondi a quelle che che perdono studenti e hanno professori mediocri.
Tagliare i fondi radicalmente.

E, parallelamente, quello che occorre fare è avviare una campagna di INVESTIMENTO nell'Università

Assumere migliaia di giovani ricercato e professori per assicurare un futuro all'Università, ai giovani e al Paese tutto.

Come fare?

Anzitutto, tagliare il numero delle Università dalle 79 di oggi ad almeno 46.

46 sono il doppio delle 23 del 1980 quando l'Italia aveva 60 milioni di abitanti, gli stessi di oggi.

Dalla chiusura di 33 università, dal risparmio nel riscaldamento, condizionamento, illuminazione, pulizia, guardiania, raccolta rifiuti, etc. di centinaia di orrendi scatoloni costruiti dal 1980 a oggi secondo logiche spartitorie partitocratiche, si potranno liberare miliardi di euro che potranno essere investiti nell'assunzione di giovani e nell'aumento, sì l'aumento, almeno del 50% degli stipendi dei professori che oggi sono scandalosamente sotto la media europea.

Infine, bisogna fare una scelta radicale: non si possono spendere ogni anno 5 miliardi 5 di euro per accogliere i migranti e 6,5 per tutte le 79 università.

E' ora di smetterla di buttare soldi per l'accoglienza e investire quei soldi per il futuro dei giovani, per l'Università e per la Sanità.

Solo così avremo una Università libera, efficiente, competitiva e, cosa più importante, un futuro.
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