venerdì 21 settembre 2018

IL SUCCESSO DEL MODELLO DELLA CITTA' ITALIANA NEL MONDO E LE LUGUBRI PERIFERIE COSTRUITE IN ITALIA



Mentre il governo italiano sta lavorando a un nuovo DEF cercando di trovare numeri e arrampicandosi ai decimali del deficit, il mondo assiste a un fenomeno straordinario.

Sono ormai 30 anni che, a partire dagli Stati Uniti, vengono costruite centinaia di nuove città, di nuovi quartieri, di nuove piazze, tutti ispirati al modello della CITTA' ITALIANA TRADIZIONALE e all'ARCHITETTURA CLASSICA che l'Italia ha sviluppato per 2000 anni, dalla civiltà romana al Rinascimento.

Succede ovunque, dal nuovo villaggio di Montelago in Nevada ai villaggi in STILE TOSCANO in Cina, dal nuovo quartiere urbano di Torino at Piemonte in California alla nuova PIAZZA di Batumi in Georgia.
Il centro della nuova città di Val d'Europe vicino Parigi è la Place de Toscane che riprende la Piazza del Mercato di Lucca e testimonia questo riferimento culturale nel nome. A Val d'Europe ci sono anche la Villa Medici, complesso residenziale ispirato alle ville Medicee e il Palais d'Alcine, un omaggio all'architettura della Ferrara di Ariosto e ai suoi Plaisirs de l'Ile Enchantée.
Sono tutte realizzazioni d'imprenditori privati con appartamenti venduti sul libero mercato e il successo è proprio legato all'adozione dei principi e delle caratteristiche formali e stilistiche dell'architettura italiana classica e tradizionale.
E' un fenomeno impressionante per la quantità e, spesso, anche per l'ottimo livello di architettura.

E' il modello della CITTA' ITALIANA TRADIZIONALE che funziona come riferimento da quando i ricercatori della Stanford University definirono per la Disney Corporation il sistema "New Traditional" che fu applicato alla nuova città di Celebration in Florida costruita come una città modello per celebrare i 100 anni dalla nascita del fondatore Walt Disney.
Una vera città tradizionale ispirata al modello della Città Tradizionale italiana, con le sue piazze, i suoi portici, le sue strade, i suoi negozi, tutti ispirati all'Italia Way of Life.

Un successo architettonico e un successo economico in quanto il modello ITALIANO diventa così importante da richiedere spesso l'adozione, nel nuovo progetto di città o di piazza, del toponimo italiano.
Quindi non si parla di "square" ma di PIAZZA.
Non si parla di "Turin" ma di TORINO.
Non si parla di "Palace" ma di PALAZZO.

Purtroppo, questo enorme successo nel mondo dell'ARCHITETTURA ITALIANA e del modello della CITTA' ITALIANA TRADIZIONALE non è accompagnato da realizzazioni in Italia.

E questo è un paradosso incredibile.

Oppure il segno del livello di crisi che attraversa il "Belpaese", che si è avvitato in una crisi economica e culturale di tale entità da portarlo a non rendersi neppure conto che l'architettura italiana viene costruita ovunque e continua, invece, a vandalizzare le proprie città con orrende periferie costruite secondo i vecchi canoni delle ideologie totalitarie del XX secolo.

E' un fenoneno piuttosto interessante e che ha conseguenze importanti sull'ambiente delle città italiane oggi quotidianamente impoverito e imbruttito dalla cementificazione selvaggia secondo modelli alieni alla cultura italiana e conseguenze altrettanto importanti sul piano economico dato che le imprese italiane non vengono chiamate a costruire ne nuove CITTA' ITALIANE nel mondo dato che, nel loro portfolio, non hanno esempi di Città Italiane o di Architetture Classiche, ma solo scatoloni brutalisti come il Pilastro di Bologna, le Lavatrici di Genova, il Gallaratese di Milano, il Corviale di Roma, le Vele di Scambia, lo ZEN di Palermo...

Speriamo che il nuovo governo si accorga di questo fenomeno e inizi un programma di RIGENERAZIONE delle periferie italiane che si ispiri proprio all'architettura e alla struttura urbanistica delle CITTA' ITALIANE TRADIZIONALI.

Come si fa oggi...in tutto il mondo.





mercoledì 15 agosto 2018

LE AUTOSTRADE URBANE VANNO DEMOLITE E SPOSTATE FUORI CITTA' O INTERRATE. CORAGGIO Mr. TONINELLI



Sono tristi giorni in Italia dopo i 2 gravi disastri capitati a Bologna e a Genova.

Ma non sono fatalità.

Sono anni che lo scriviamo e lo ripetiamo in conferenze e pubblici dibattiti.

Le autostrade e tangenziali che passano all'interno delle città sono fonti d'inquinamento e costituiscono un grave pericolo per i cittadini che abitano i quartieri limitrofi.

Si sa da decenni.

I viadotti crollano, i ponti crollano perché sono vecchi e perché sono costruiti in conglomerato cementizio armato e la grande fragilità di queste strutture è legata alla facilità con la quale l'acqua entra all'interno delle travi e dei pilastri e aggredisce le barre metalliche.

Quando le barre metalliche sono corrose, le ossature in conglomerato cementizio armato possono crollare.

Vanno manutenzionate.
Certo.
Ma la manutenzione è solo un palliativo.

Dopo 30 anni queste strutture sono obsolete e andrebbero demolite e ricostruite.

Ora, in Italia, non si può più aspettare.

Quante altre tragedie ci vogliono perché ci si renda conto che in decine di città, a partire da quelle dell'America che ha costituito proprio il riferimento per la cultura dell'auto e dell'autostrada, proprio in America, le autostrade urbane vengono demolite da 30 anni.

Vengono demolite e sostituite con BOULEVARDS e i tracciati autostradali spostati fuori città o interrati.

Basta solo fare tesoro dell'esperienza.

Abbiamo i casi di san Francisco dove ben 2 autostrade urbane sono state demolite, abbiamo i casi di Boston, Seattle, Milwuakee, New York, Oklahoma City, Montreal, Portland, e poi Seul, e poi Madrid, e poi Lione...

E' tempo che il nuovo governo italiano avvii una nuova politica di Rigenerazione Urbana, a Bologna e a Genova anzitutto.
Ma, poi, in tutte le città italiane.

Mr. Toninelli, come diceva il Presidente Reagan a Berlino: "demolisca questi vecchi viadotti e offra una prospettiva di sviluppo eco-compatibile alle città italiane".

Subito


venerdì 3 agosto 2018

Mr. TONINELLI DEMOLISCA QUEL VECCHIO PASSANTE DI MEZZO !






Era il 12 giugno 1987 e il Presidente degli Stati Uniti si recò a Berlino.
Arrivato di fronte alla Porta di Brandeburgo, proprio là dove passava il Muro che divideva le 2 parti di città, là Ronald Reagan pronunciò forse il suo più famoso discorso:
"demolisca questo Muro Mr. Gorbaciov!"

Era un appello al coraggio e all'intelligenza.
E Gorbaciov, uomo coraggioso e intelligente lo ascoltò.
Il Muro di Berlino fu demolito.
Le 2 parti di città separate da quasi 30 anni furono finalmente riconnesse, l'Europa fu finalmente riconnessa, fu demolita la barriera che separava Ovest da Est.

Il mondo si assicurò 30 anni di pace, di prosperità, di sviluppo.

Oggi, nel 2018, i muri non ci sono più a separare le città europee.

Ma ci sono altre forme di separazione e di segregazione: i grandi viadotti autostradali e tangenziali.

I vecchi viadotti costruiti negli anni 1950 e 1960 del secolo passato quando lo sviluppo era tutto basato sull'automobile.

Questi fasci di viadotti cadono quasi ovunque a pezzi, necessitano di costanti, ingenti spese di manutenzione.
Eppure continuano a dividere, a segregare, a violentare parti di città.

Non solo portano dentro la città enormi flussi di traffico ed enormi quantità d'inquinamento, ma determinano una vera e propria cesura tra i quartieri centrali e quelli periferici.

Fortunatamente, proprio da quel 1989 che ha segnato la demolizione del MURO DI BERLINO, tante cose sono cambiate.

Una delle cose più importanti che segna questo CAMBIAMENTO è la nuova cultura delle città organiche.
Dal 1989 i vecchi e obsoleti PASSANTI DI MEZZO sono stati demoliti in tantissime città, in America culla della vecchia cultura autocentrica, e in tutto il mondo.

A San Francisco ne sono stati demoliti 2, l'Embarcadero Freeway e la Central Highway.
Sono stati sostituiti con boulevards eco-compatibili, con nuovi Tram e piste ciclabili, con nuovi quartieri urbani che hanno portato sviluppo ed enormi risorse alle casse comunali.

I vecchi Passanti di Mezzo sono stati demoliti a Boston dove sono stati realizzati 2 tunnels che hanno incanalato le 200.000 automobili che ogni giorno attraversavano la città e un nuovo Boulevard realizzato.

Poi i Passanti di Mezzo sono stati demoliti a Seattle, a Portland, a New York, a Milwuakee, a Oklahoma City, a Montreal, etc.
Fino a Seul dove il vecchio Passante di Mezzo è stato demolito e il fiume che attraversava la città è stato riportato alla luce con la realizzazione di una splendida passeggiata urbana.

Ora, Signor Ministro Toninelli, è tempo di demolire anche il Passante di Mezzo di Bologna.

Lo faccia!

Ha fatto benissimo a fermare la follia dell'ampliamento del fascio di autostrada e tangenziale.
Ma il vero CAMBIAMENTO è fare come hanno fatto e fanno tutte le città del mondo.

Come hanno fatto le città americane e anche quelle europee: Madrid e Lione in primis.

La demolizione del vecchio Passante di Mezzo di Bologna permetterà di ricollegare le 2 parti di città oggi separate da quell'antistorico viadotto brutalista.
Permetterà di eliminare il 100% del traffico e dell'inquinamento da Autostrada che può essere interrata sotto l'attuale tracciato.
Permetterà di ridurre di almeno il 50% del traffico e dell'inquinamento da Tangenziale con la realizzazione di un nuovo ECO-BOULEVARD da San Lazzaro a Casalecchio, con un nuovo Tram e nuove piste ciclabili.

Signor Toninelli, sarà un momento storico per Bologna e sarà un momento storico per tutto il Paese.

Da Bologna una nuova politica urbana può partire all'insegna dello sviluppo eco-compatibile.

E il Suo governo passerà alla Storia come il primo governo che avrà demolito una vecchia e obsoleta infrastruttura autostradale offrendo ai cittadini la possibilità di scegliere come muoversi: in auto, ma anche in Tram, in moto, in bicicletta, a piedi.

Demolisca quel vecchio Passante di Mezzo Signor Ministro Toninelli !




sabato 28 luglio 2018

IL CAMBIAMENTO E' DEMOLIRE IL PASSANTE DI MEZZO DI BOLOGNA E REALIZZARE UN NUOVO ECO-BOULEVARD



Cioé, il vero cambiamento è fare esattamente quello che hanno fatto da 30 anni le città evolute in tutto il mondo.
La prima a demolire un Passante di Mezzo, cioé una Tangenziale o una Autostrada urbana, è stata San Francisco nel 1989 con la demolizione dell'Embarcadero Freeway.
Il vecchio e obsoleto Passante che deturpava l'affaccio alla baia di San Francisco è stato sostituito con un nuovo BOULEVARD provvisto di TRAM che permette di raggiungere anche lo stadio dei Giants.
Il successo di questa demolizione è stato tale da provocare un afflusso di investimenti sulle aree liberate dalla presenza dei viadotti e un aumento del valore degli immobili del 70%.
La città ha allora deciso di demolire un secondo passante di Mezzo, la Central Highway, anch'essa sostituita con un nuovo BOULEVARD provvisto di nuovi edifici misti con abitazioni, negozi, uffici, servizi pubblici.

Dopo San Francisco la demolizione di Passanti di Mezzo è diventata una politica federale e ha visto la demolizione dei Passanti di Mezzo a Boston, Milwuakee, New York, Seattle, Portland, Montreal, Oklahoma City e poi Syracuse, Austin, fino a Seul dove il vecchio Passante di mezzo è stato demolito e il fiume sottostante riportato alla vita con una splendida passaggiata urbana nel verde.

la stessa cosa si può fare a Bologna.

Si può realizzare un Tunnel autostradale sotto l'attuale tracciato del Passante che permette di collegare le autostrade A1, A13 e A14.
Una volta realizzato il Tunnel, il cui costo è valutato a circa 700 milioni di euro, si puo demolire il vecchio fascio di viadotti della vecchia Tangenziale e dell'Autostrada, liberando un'enorme area urbana che permette di:

- ricollegare organicamente i quartieri periferici con quelli centrali
- realizzare al posto della Tangenziale un nuovo ECO-BOULEVARD con una linea di TRAM da San Lazzaro a Casalecchio e piste ciclabili
- realizzare nuovi quartieri urbani misti e nuovi servizi urbani che, su quet'area centrale possono accogliere fino a 120.000 nuovi abitanti costruendo edifici alti solo 5 piani

Questa operazione permetterà a Bologna di realizzare nei prossimi 20 anni uno sviluppo organico senza consumare 1 metro quadrato di suolo agricolo oltre a:

- ridurre del 100% il traffico e l'inquinamento da Autostrada
- ridurre del 50% il traffico e l'inquinamento da Tangenziale

E' un'occasione unica per il nuovo Governo del Cambiamento, per risolvere il problema del nodo autostradale di Bologna e per avviare una nuova politica urbanistica e trasportistica a livello nazionale basata sui concetti della RIGENERAZIONE URBANA.





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