in alto: SUPERFICIE URBANIZZATA del Comune di Nizza
in basso: SUPERFICIE URBANIZZATA del Comune di Bologna
I media hanno dato grande risalto alla decisione del Comune di Bologna di aumentare da 1.30 euro a 2.50 euro il costo del biglietto dell'autobus.
In realtà, questa decisione è praticamente obbligata a causa della scellerata politica urbanistica del Comune di Bologna dal 1971 a oggi.
Nel 1971, infatti, il Comune di Bologna aveva una popolazione di 500.000 abitanti -dati ISTAT- insediati su una supertficie urbanizzata -edifici, strade, impianti pubblici, infrastrutture, etc. - pari a circa 5.000 ettari.
Oggi, a febbraio 2025, la popolazione di Bologna è crollata a 386.000 abitanti che sono però insediati su una superficie urbanizzata di circa 9.000 ettari.
Quindi, Bologna ha perso circa 120.000 abitanti, la popolazione di un Comune come Ferrara o come Forlì, ma ha quasi raddoppiato la sua superficie urbanizzata.
E' evidente che la rete del trasporto pubblicoi sia costretta oggi a servire una popolazione molto inferiore a quella del 1971, ma su una superficie urbanizzata esplosa quasi del doppio.
E il Comune non deve solo pagare i costi del Trasporto Pubblico che ha sempre meno utenti e sempre più costi di gestione dato che i suoi mezzi devono coprire una superficie urbanizzata q1uasi doppia rispetto a quella del 1971.
E ricordiamo che la superficie urbanizzats è molto più bassa di quella del Comune che arriva addirittura a 14.000 ettari.
Una qualunque azienda che perda il 20% del suo fatturato e raddoppi i costi è condannata al FALLIMENTO.
Anche il Comune di Bologna rischia di arrivare al FALLIMENTO ed è per questo che è arrivato a una misura così impopolare come l'aumentod el biglietto dell'autobus da 1,3 a 2.5 Euro.
Perché si è arrivati a questo disastro?
Perché, da 50 anni, tutti i Piani Regolatori di Bologna hanno ideologicamente promosso la DISPERSIONE degli abitanti sul territorio con valori ridicoli di densità urbana.
E' interessante notare come i 9.000 ettari della superficie urbanizzata di Bologna siano uguali all'intera superficie comunale di Parigi che, però, ha oggi 2.000.000 di abitanti
E una città media con gli stessi abitranti di Bologna, Nizza, ha una superficie urbanizzata si soli 5.000 ettari
Cioè Nizza si trova oggi nella stessa condizione di Bologna nel 1971.
Per non parlare di un'altra città con le stesse dimensioni demografiche di Bologna, Bilbao in Spagna, che ha una superficie urbanizzata di soli 1.800 ettari
Una folle Politica Urbanistica ha i suoi costi e le sue conseguenze.
Non solo si distrugge la campagna e il territorio naturale spalmando la popolazione, ma si arriva anche alla Bancarotta.
Se si vuole evitare il peggio, è bene invertire subito la rotta e fare un Nuovo Piano Regolatore basato su ctiteri di eco-efficienza.
Subito
giovedì 13 febbraio 2025
martedì 21 gennaio 2025
MAKE ROMA GREAT AGAIN. RICOSTRUIRE IL FORO COM'ERA DOV'ERA
Durante i primi due secoli dell'Impero il Mediterraneo è stato un Lago pacifico grazie alla Pax Romana.
Nella sua famosa orazione, il filosofo Aristide parlò della capacità di Roma di trasformare il deserto in un giardino fiorito.
Oggi la situazione è molto diversa. Ma se l'Italia vuole giocare un ruolo fondamentale nella politica mediterranea
deve partire dalle sue radici.
Per essere credibile, l'Italia deve partire da Roma.
E Roma non può essere un cumulo di rovine.
Se si vuole insegnare al mondo come costruire e come costruire la Pace
bisogna partire dal Ricostruire i grandi Monumenti di Roma.
Ricostruire i Fora, ricostruire i Templi e adibirli a nuove funzioni facendo del Foro Romano il Centro Studi della Civiltà del Mediterraneo.
Oggi se si vuole avere un'idea di come fossero i grandi edifici Romani si deve andare a visitare il Metropolitan Museum o la Grand Central Station, la Columbia University a New York City, oppure la Union Station, la National Gallery, il Campidoglio, il Jefferson Memorial, il Lincoln Memorial, la Federal Reserve, i National Archives, la Supreme Court a Washington DC.
E' tempo che anche Roma abbia, finalmente ricostruiti organicamente, i suoi grandi edifici Romani.
Nella sua famosa orazione, il filosofo Aristide parlò della capacità di Roma di trasformare il deserto in un giardino fiorito.
Oggi la situazione è molto diversa. Ma se l'Italia vuole giocare un ruolo fondamentale nella politica mediterranea
deve partire dalle sue radici.
Per essere credibile, l'Italia deve partire da Roma.
E Roma non può essere un cumulo di rovine.
Se si vuole insegnare al mondo come costruire e come costruire la Pace
bisogna partire dal Ricostruire i grandi Monumenti di Roma.
Ricostruire i Fora, ricostruire i Templi e adibirli a nuove funzioni facendo del Foro Romano il Centro Studi della Civiltà del Mediterraneo.
Oggi se si vuole avere un'idea di come fossero i grandi edifici Romani si deve andare a visitare il Metropolitan Museum o la Grand Central Station, la Columbia University a New York City, oppure la Union Station, la National Gallery, il Campidoglio, il Jefferson Memorial, il Lincoln Memorial, la Federal Reserve, i National Archives, la Supreme Court a Washington DC.
E' tempo che anche Roma abbia, finalmente ricostruiti organicamente, i suoi grandi edifici Romani.
lunedì 6 gennaio 2025
DALLA CITTA' LUOGO DI LIBERTA' ALLA CITTA' PRIGIONE: TRASFORMAZIONI URBANE CAUSATE DALL'IDEOLOGIA
Per 1000 anni la Città Europea è stata un luogo di Libertà.
Il famoso detto medievale tedesco recitava: "Stadtluft Macht Frei", l'aria dela città rende liberi.
La gente aveva abbandonato la condizione servile dei Monasteri e dei Castelli per andare a vivere nelle vecchie città di pianura, abbandonate durante le invasioni barbariche, proprio perché quelle città erano luoghi di Libertà.
Si poteva accedere liberamente e chi sceglieva di vivere nella città poteva vivere del suo lavoro e del suo commercio.
Casa e bottega, il Lotto Gotico si era affermata come la tipologia architettonica principale della Rinascita delle città:
Al piano terra il negozio o la bottega artigianale, al piano superiore la casa.
La Città Ottocentesca ha visto il trionfo della città come luogo di Libertà, con i suoi Caffé, i suoi affollati Teatri e Mercati dove la gente si affollava portando vita e ricchezza alla città.
Negli ultimi 20 anni, più o meno dall'inizio degli anni 2000, le cose sono cambiate drammaticamente.
Una ideologia settaria montante, nutrita di un malinteso spirito ambientalista, ha sempre più limitato il diritto di muoversi in città. la sua accessibilità.
Zone a traffico a limitato prima, poi i veri divieti di accesso con pedaggio.
Il risultato è che le città stanno diventando delle gigantesche Prigioni dove i cittadini non sono liberi di accedere, di circolare, di parcheggiare. di ricevere gli amici dei figli.
Il risultato è l'abbandono delle città da parte delle faniglie, la chiusura di migliaia di negozi di vicinato
100.000 negozi chiusi in Italia nel 2024, 400 negozi chiusi nella sola Bologna.
Ovviamente l'ideologia che mira a limitare l'accesso alla città e la circolazione in città in base a motivi ambientalisti è completamente falsa.
Proprio a Bologna, ogni giorno entrano ed escono dal Centro Storico 26.000 auto - 14.000 ibride o elettriche, 12.000 convenzionali mentre negli Ipermercati dispersi nella periferia entrano ed escono ogni giorno più di 350.000 auto.
E' ovvio come questi divieti ideologici portino alla desertificazione delle città e al loro impoverimento.
Nel contempo, la gente fugge fuori, nelle periferie e nei suburbs, che sono gli unici luoghi accessibili dove si può cirolare liberamente e si può parcheggiare, ma nelle periferie e nei suburbs non ci sono negozi di vicinato, ci sono solo immensi ipermercati circondati da immensi parcheggi.
E, scientificamente, sempre più auto entrano ed escono dagli immensi Ipermercati della periferie e l'Inquinamento, ovviamente, aumenta.
E' evidente che oggi sia indispensabile una nuova politica urbanistica che renda accessibili le città e permetta la trasformazione delle periferie in veri quartieri urbani integrati, con negozi di vicinato vivi grazie all'accessibilità e alla presenza di parcheggi di fronte ai negozi.
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