Mentre il governo italiano sta lavorando a un nuovo DEF cercando di trovare numeri e arrampicandosi ai decimali del deficit, il mondo assiste a un fenomeno straordinario.
Sono ormai 30 anni che, a partire dagli Stati Uniti, vengono costruite centinaia di nuove città, di nuovi quartieri, di nuove piazze, tutti ispirati al modello della CITTA' ITALIANA TRADIZIONALE e all'ARCHITETTURA CLASSICA che l'Italia ha sviluppato per 2000 anni, dalla civiltà romana al Rinascimento.
Succede ovunque, dal nuovo villaggio di Montelago in Nevada ai villaggi in STILE TOSCANO in Cina, dal nuovo quartiere urbano di Torino at Piemonte in California alla nuova PIAZZA di Batumi in Georgia.
Il centro della nuova città di Val d'Europe vicino Parigi è la Place de Toscane che riprende la Piazza del Mercato di Lucca e testimonia questo riferimento culturale nel nome. A Val d'Europe ci sono anche la Villa Medici, complesso residenziale ispirato alle ville Medicee e il Palais d'Alcine, un omaggio all'architettura della Ferrara di Ariosto e ai suoi Plaisirs de l'Ile Enchantée.
Sono tutte realizzazioni d'imprenditori privati con appartamenti venduti sul libero mercato e il successo è proprio legato all'adozione dei principi e delle caratteristiche formali e stilistiche dell'architettura italiana classica e tradizionale.
E' un fenomeno impressionante per la quantità e, spesso, anche per l'ottimo livello di architettura.
E' il modello della CITTA' ITALIANA TRADIZIONALE che funziona come riferimento da quando i ricercatori della Stanford University definirono per la Disney Corporation il sistema "New Traditional" che fu applicato alla nuova città di Celebration in Florida costruita come una città modello per celebrare i 100 anni dalla nascita del fondatore Walt Disney.
Una vera città tradizionale ispirata al modello della Città Tradizionale italiana, con le sue piazze, i suoi portici, le sue strade, i suoi negozi, tutti ispirati all'Italia Way of Life.
Un successo architettonico e un successo economico in quanto il modello ITALIANO diventa così importante da richiedere spesso l'adozione, nel nuovo progetto di città o di piazza, del toponimo italiano.
Quindi non si parla di "square" ma di PIAZZA.
Non si parla di "Turin" ma di TORINO.
Non si parla di "Palace" ma di PALAZZO.
Purtroppo, questo enorme successo nel mondo dell'ARCHITETTURA ITALIANA e del modello della CITTA' ITALIANA TRADIZIONALE non è accompagnato da realizzazioni in Italia.
E questo è un paradosso incredibile.
Oppure il segno del livello di crisi che attraversa il "Belpaese", che si è avvitato in una crisi economica e culturale di tale entità da portarlo a non rendersi neppure conto che l'architettura italiana viene costruita ovunque e continua, invece, a vandalizzare le proprie città con orrende periferie costruite secondo i vecchi canoni delle ideologie totalitarie del XX secolo.
E' un fenoneno piuttosto interessante e che ha conseguenze importanti sull'ambiente delle città italiane oggi quotidianamente impoverito e imbruttito dalla cementificazione selvaggia secondo modelli alieni alla cultura italiana e conseguenze altrettanto importanti sul piano economico dato che le imprese italiane non vengono chiamate a costruire ne nuove CITTA' ITALIANE nel mondo dato che, nel loro portfolio, non hanno esempi di Città Italiane o di Architetture Classiche, ma solo scatoloni brutalisti come il Pilastro di Bologna, le Lavatrici di Genova, il Gallaratese di Milano, il Corviale di Roma, le Vele di Scambia, lo ZEN di Palermo...
Speriamo che il nuovo governo si accorga di questo fenomeno e inizi un programma di RIGENERAZIONE delle periferie italiane che si ispiri proprio all'architettura e alla struttura urbanistica delle CITTA' ITALIANE TRADIZIONALI.
Come si fa oggi...in tutto il mondo.